Sant'Onorio
Floriano Ferramola (1480-1528), attribuzione incerta, tavola, cm 29,5x19,5
Il dipinto raffigura Sant’Onorio sullo sfondo di una campagna da cui svetta un campanile nordico. Se sul nome dell’autore non abbiamo un dato certo ed oggettivo, ma soltanto indizi stilistici che ci fanno intuire quale possa essere stata la scuola di appartenenza, possiamo invece affermare con quasi assoluta certezza la chiara origine bresciana dell’opera, o quantomeno lombarda, databile al primo Cinquecento. Origine bresciana principalmente perché Sant’Onorio fu Vescovo in Brescia, dove è tuttora venerato come Martire. La tesi della “brescianità” è avvalorata inoltre dalla cura miniaturistica con cui il piccolo ma raffinato lavoro è stato eseguito – e il gusto di decorativismo e di grafismo ci ricorda che nel Cinquecento Brescia era importante centro di miniatura –; la limpidezza e la diffusa luminosità, l’intensità dei colori, i piccoli tocchi di pennello, il volto e le vesti del Vescovo rimandano poi ad una cultura eclettica e di transizione assai diffusa a Brescia in quel periodo, esemplificata appunto da botteghe come quella del Ferramola, il quale rilanciava formule foppesche d’intonazione arcaicizzante, ma con un linguaggio narrativo accompagnato da squarci di paesaggio risolti con fine attitudine analitica.